Sant'Antonio

Titolo
Sant'Antonio
Localizzazione
Francia / Annecy / Musée-Château
Autore
Scultore borgognone
Proprietà
Annecy, Musée-Château
Provenienza
Saint-Jorioz, vecchia chiesa
TAG
religioso, scultura
Secolo
XV
Periodo
terzo quarto
Note datazione
Vers 1455-1460
Inventario
MC 2011.0.1405
Materia
legno
Tecnica
legno intagliato, dipinto
Misure
cm 80 (h) x 31 (l) x 17 (p)
Bibliografia
Pfister L., Compte-rendu de séance de l’Académie florimontane, 6 juin 1945, dans "Revue savoisienne", 1945, p. 12 - Laurent J.-P., Ars Sabaudiae. Sculptures religieuses de Savoie, Annecy, 1974, pl. VI - Oursel R., Art en Savoie, Paris 1975, p. 166 - Couren J.-P., "Le saint Antoine de Saint-Jorioz", Annesci, t. XXI, 1978, p. 61-63 - Quarré P., Perrin Morel, Jean Prindale et la sculpture bourguignonne à Genève au temps du cardinal de Brogny, dans "Archives de l’art français", vol. XXV, 1978, p. 105 - Marin-David S., Inventaire de la sculpture religieuse en Savoie et Haute-Savoie, Conservation départementale du patrimoine de la Savoie et de la Haute-Savoie, 2000 (version informatisée) -
Iscrizioni
Sur la face au niveau de la base, une inscription ancienne, écrite à la peinture jaune sur fond noir, subsiste à l'état de traces. Un texte est lisible sur les pages du livre que tient le saint : (page de gauche) HIC VIR / DESPICIEN / EFFERREN / TRIOMPH / ANS - (page de droite) DIVITAS / CALO CON / DIDIT OR / MANU
Note storiche
Il santo è raffigurato in piedi leggermente sciancato e con la testa inclinata. Tiene in una mano il bastone a forma di tau e presenta con l’altra un libro aperto. La tunica è ricoperta da un pesante mantello con il cappuccio ripiegato a metà. Dal suo copricapo tondo fissato sul capo sfugge una ciocca di capelli che forma una fiammella. La provenienza dell’opera non è stabilita con certezza. Secondo il catalogo del donatore Geroges Martin, l’opera proverrebbe dalla chiesa, un tempo priorato e parrocchiale, di Saint-Jorioz, demolita nel 1885. Nell’edificio esisteva un’antica cappella intitolata a sant’Antonio e istituita nel 1446 dal reverendo Aymon Déaclard, curato di Leschaux e nativo di Saint-Jorioz, il cui nipote aumentò la rendita verso il 1454 (J.-M. Lavanchy, Monographie de la paroisse de Saint-Jorioz sur les bords du lac d’Annecy, in «Mémoires et documents de l’Académie salésienne», xvi, 1893, pp. 74-75). La qualità esecutiva dell’opera è rilevabile dalla finezza dei dettagli come le rughe del volto, i riccioli della barba, la delicatezza delle dita, le vene gonfie sulle mani, le pagine del libro piegate, o ancora dall’eleganza del movimento del mantello. La piccola taglia della statua permette di proporre l’ipotesi che si tratti di un’opera di importazione borgognona, forse eseguita sul modello di un esemplare monumentale in pietra. L’iconografia del sant’Antonio di Annecy è stata confrontata con diverse rappresentazioni borgognone del santo, in particolare con il sant’Antonio di Thoisy-le-Désert o ancora a quello di Manlay (Côte d’Or) attribuito da Pierre Quarré ad Antoine Le Moiturier (La Sculpture en Bourgogne à la fin du Moyen Âge, Fribourg 1978). Franck Bourdier ha confrontato in modo convincente il sant’Antonio di Annecy alla statua di Moûtiers-Vieillard attribuita a Jean de la Huerta. Le due opere prevedono effettivamente uno schema identico: la stessa postura leggermente sciancata, il ginocchio destro affiorante dal tessuto, la punta del piede visibile sotto il drappeggio, il risvolto del mantello sopra la spalla, le pieghe oblique e profonde e le dita che sfogliano le pagine del libro. Silvia Piretta ha suggerito un riferimento ancora a Jean de la Huerta proponendo un confronto tra la statua di Annecy e la Vergine con il Bambino della chiesa di Pesmes (Côte d’Or). Questa statua, che possiamo pensare eseguita poco dopo la fondazione della cappella di Saint-Jorioz oppure nel momento in cui venne incrementata la rendita, testimonia la presenza di opere borgognone sul territorio savoiardo all’inizio della seconda metà del XV secolo. Pur con proporzioni più slanciate, la statua di sant’Antonio proveniente dall’antica chiesa di Ferrières, non lontano da Annecy, segue il medesimo modello iconografico e costituisce un ulteriore esempio della traccia lasciata dal linguaggio artistico degli atelier borgognoni nella produzione della Savoia occidentale.
Esposizioni/Mostre
Sculpture gothique dans les Etats de Savoie 1200-1500, cat. de l’exposition, Chambéry-Annecy, Chambéry, éditions Comp'Act, 2003, p. 71-73, n° 16, notice de Silvia Piretta - La scultura dipinta. Arredi sacri negli antichi Stati di Savoia, 1200-1500, cat. de l’exposition, Aoste 2004, Elena Rossetti Brezzi (dir.), Région autonome de la Vallée d'Aoste, p. 106-107, n° 33, notice de Silvia Piretta - Des saints et des hommes. L'image des saints dans les Alpes occidentales à la fin du Moyen Âge, cat. des expositions Chambéry, Annecy, Sion, Genève, Aoste et Suse., Baiocco (Simone), Morand (Marie-Claude) (dir.), Milan, édition Officina Librario, 2013, p. 105, fig. 18, notice Sophie Marin -
Restauri
  • 2005 - Florence Lelong, Grenoble
    La statue ne présentait pas de problèmes structurels majeurs mais un fort encrassement de surface (couche cireuse). Trois repeints ont été repérés sous loupe binoculaire. Le traitement a consisté en : - désinsectisation (irradiation Gamma) - dépoussiérage et refixage - consolidations et comblements - nettoyage, réintégration des principales lacunes (dossier de restauration, documentation du musée)

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